I Templari suscitano sempre grande curiosità per i misteri che ne avvolgono la storia e soprattutto la fine.
Alcuni scrittori ci hanno fatto la propria fortuna, Dan Brown con il suo “Il codice da Vinci” ci ha fatto soldi a palate.
Franco Cardini, uno dei più autorevoli storici del Medioevo, dice che attorno ai Templari sono fiorite tre leggende: una “rosa”, una “aurea” e una “nera”. Secondo la prima i Templari furono vittime innocenti dell’avidità del re di Francia, Filippo IV il Bello, e di un Papa di poco coraggio, Clemente V; per la seconda erano invece saggi, sapienti, coraggiosi, detentori di segreti arcani e sono misteriosamente sopravvissuti fino ai giorni nostri; per la terza infine erano dei violenti, superbi, dediti alla sodomia, avidi ed eretici.
In realtà, secondo Cardini, queste tre “leggende”, accanto a delle esagerazioni fantastiche, contengono anche degli elementi di verità: è vero che la loro fine fu provocata dalle mire di Filippo il Bello e dalle difficoltà del papà Clemente V – secondo successore di Bonifacio VIII, siamo nel tempo immediatamente successivo al famigerato “schiaffo di Anagni” – a mantenere la libertà della Chiesa dalle ingerenze del potere politico; è vero che all’interno dell’Ordine erano comuni pratiche “iniziatorie” assai discutibili; è vero che i Cavalieri Templari svolsero un servizio inestimabile nella difesa dei pellegrini che si recavano ai Luoghi Santi.
Ma chi erano questi Templari?
L’Ordine del Tempio era un Ordine monastico combattente – i suoi aderenti erano cioè dei “monaci”, soggetti a una “Regola”: alcuni avevano il sacerdozio – e non combattevano – altri erano “milites” , cavalieri il cui compito principale era la difesa dei Luoghi santi – altri erano “inservientes” destinati ai lavori umili; dovevano recitare i salmi dell’Ufficio Divino – come tutti i monaci – o, in caso di impossibilità dire un certo numero di orazioni; dipendevano direttamente dal Papa e non dai vescovi territoriali; dovevano restare celibi.
Nacque su ispirazione di Bernardo di Chiaravalle nel 1129 e combattè valorosamente in Terra Santa fino alla fine (presa di Acri nel 1291) e di là si spostò a Cipro. Fu soppresso dal Papa Clemente V nel 1312.
La causa della rovina fu che all’Ordine vennero progressivamente affidate grosse somme di denaro e accanto alla sezione “combattente” dovette crescere anche una sezione “finanziaria”… con tutti i problemi che la gestione del denaro comporta.
La fine dell’Ordine è ricca di intrighi e si deve leggere nel quadro della lotta tra potere politico e potere religioso.
Filippo il Bello era in guerra con il re d’Inghilterra e aveva bisogno di fondi – li pretese dall’Ordine; il Tesoriere glieli accordò senza peraltro informare il Gran Maestro; questi, venutolo a sapere cacciò il Tesoriere dall’Ordine. Il re fece pressioni sul Papa perché imponesse al Gran Maestro di ritornare sulla sua decisione e mise sotto inchiesta attraverso l’Inquisizione (che all’epoca dipendeva più dal potere civile che da quello religioso) Gran Maestro e tutto l’Ordine, con accuse di eresia e di comportamenti infamanti.
Tra Papa e Re si sviluppò una controversia aspra. Il Papa cercava un compromesso che permettesse di salvare l’Ordine, il Re ne voleva lo soppressione, non intese ragioni e condannò al rogo il Gran Maestro. Il papa, da parte sua, decretò lo scioglimento dell’Ordine e il trasferimento dei suoi beni all’ Ordine degli Ospitalieri (il futuro Ordine di Malta), trasferimento che avvenne solo parzialmente dato che il grosso delle sostanze fu, in un modo o nell’altro, incamerato dal Re di Francia.
Le dicerie di una continuità segreta dell’Ordine sono pura fantasia e la pretesa di alcuni di esserne gli attuali discendenti è priva di qualsiasi attendibilità.
Se qualcuno è interessato a saperne di più può leggere il libro di Barbara Frale: i Templari (ed. il Mulino) molto ben documentato, con un’accurata ricostruzione delle vicende conclusive, dalle quali si evince – tra l’altro – che il Papa aveva decretato false le accuse di eresia.
Particolarmente intrigante è l’ipotesi che i Templari siano stati i custodi della Sacra Sindone per il periodo del quale non si ha testimonianza storica certa di dove si trovasse.
Caro Beppe,
il tema dei Templari nei secoli è molto interessante. Ho letto un articolo di Franco Cuomo , secondo cui i Templari, con il loro sincretismo religioso e filosofico, andarono quanto mai vicini ad un progetto di pacificazione universale fra le due civiltà islamica e cristiana, che fu vanificato dal loro annientamento. Non so se ciò ha fondamento storico.
Grazie per avere ravvivato l’attenzione sul tema
Vittorio Rocco di Torrepadula
Caro Vittorio,
stimolato dal tuo commento sono andato a vedere l’articolo di Cuomo al quale fai riferimento. La mia impressione – solo una impressione peraltro perché non sono certo un esperto dell’argomento – è che l’ipotesi avanzata sia piuttosto fantasiosa e connessa in qualche modo ai tentativi di alcuni settori della Massoneria moderna di accreditarsi come discendente ed erede dei Templari. L’idea di una “religione universale” che accomunando le tre grandi religioni monoteistiche realizzi la pacificazione universale ha connotati decisamente “massonici.
Un abbraccio e spero a presto.
Beppe
L’argomento è vasto e complesso ma molto interessante, l’articolo è un po’ superficiale, non spiega neanche le origini del nome dell’ordine ma come spunto è valido. Avrei fato delle puntate sull’argomento.
Lo spazio è tiranno. Restando nell’ambito delle 3000-5000 battute, non si può approfondire più di tanto; quello che ho inteso fare è dare qualche spunto – e qualche indicazione – per chi desiderasse saperne di più.
Il nome dell’ordine “Pauperes commilitones Christi templique Salomonis”, è un dettaglio che ho omesso ritenendo che il saperlo non fosse poi di così grande interesse.
L’idea di pubblicare anche degli articoli a puntate potrebbe essere valida e da prendere in considerazione.
Grazie per il suggerimento.