Sono passati 70 anni dalla morte di Virginia Woolf e mi viene voglia di rievocare il gruppo a cui era intimamente legata e di cui sicuramente molti di voi avranno sentito parlare: il gruppo di Bloomsbury. Ma penso nessuno di voi sia in grado di districarsi i n questo eterogeneo insieme di intellettuali che nel principio del Novecento cominciò a riunirsi nel quartiere londinese da cui prenderà il nome. La comunità nasce nel 1904, a Cambridge, tra i membri del gruppo “The Apostles” (the Cambridge Conversation Society) una rete di intellettuali legati da un patto di segretezza e da una profonda lealtà.
Quando Thoby Stephen, fratello di Virginia e Vanessa, invita i suoi amici nella casa che i fratelli prendono insieme al 46 di Gordon Square, cominciano intense e lunghe conversazioni, di grande libertà intellettuali, per elaborare tra di loro una serie di principi con cui pensano si debba vivere.
Nella casa di Virginia Stephen (poi Woolf) e di sua sorella Vanessa, sposata dopo al critico d’arte Clive Bell, si ritrovavano tra gli altri E.M. Forster, Lytton Strachey e J. Maynard Keynes uno dei più grandi economisti di tutti tempi. Ispirati dalle teorie del filosofo di G.E. Moore (Principia Ethica: 1903), di Bertrand Russell e A.N. Whitehead, il circolo considerava che il compito più alto dell’uomo era la ricerca della conoscenza e del piacere estetico.
Il gruppo piano piano si precisa sempre di più, si arricchisce di qualche nuovo elemento e diventa essenzialmente un’associazione di amici i cui interessi spaziano tra l’arte (Duncan Grant Vanessa Bell, Dora Carrington), la critica artistica e letteraria(Roger Fry, Clive Bell Desmond MacCarty), la letteratura (Virginia Woolf, Lytton Strachey, David Garnett E.M. Forster, Vita Sackville-West ), l’economia (J. Maynard Keynes), la politica (Leonard Woolfe) e le teorie a fondo sociale (Frances Partridge).
L’enfasi, a differenza dello spirito vittoriano legato alla pubblica virtù, viene posto sui rapporti nella sfera privata, sui rapporti personali vissuti con la più totale onestà.
Ci vuole un grafico molto preciso per capire il complicatissimo intercambiarsi delle relazioni personali in questo gruppo in cui l’omosessualità costeggia e si incrocia senza nessun limite con i rapporti eterosessuali.
I membri del gruppo sentono la necessità di superare quelle costrizioni che la cultura vittoriana aveva imposto in ogni aspetto della società, propagandando il liberalismo e l’anticonformismo politico e morale con una propensione all’ateismo e con una seria avversione ad ogni discriminazione legata al sesso o alle inclinazioni sessuali.
E’ dopo la morte di Thoby Stephen nel 1906 che i rapporti interpersonali si precisano.
Le due sorelle Stephen si sposano, i primi legami omosessuali si definiscono. E’ il pittore Duncan Grant che riunisce più di tutti l’interesse di vari membri di Bloomsbury.
Non solo Lytton Strachey, Adrian Stephen e John Maynard Keynes intraprendono una relazione con Grant in vari momenti, ma anche Vanessa Bell intreccia una breve relazione che sfocia, poi, in un’eterna amicizia. Ha con lui una figlia (Angelica) e gli rimane vicino fino alla fine dei suoi giorni. La figlia di Vanessa, che scopre tardi di non essere figlia del marito di sua madre, Clive Bell, sposa da adulta l’amante di suo padre naturale, il celebre scrittore inglese David Garnett con cui avrà quattro figli.
Grazie alla sua bellezza, alla sua gentilezza e la sua compassione Ducan, pittore anticonvenzionale, rimane raramente senza un amante o comunque raramente senza amici e sarà un po’ il perno del gruppo anche se intellettualmente meno brillante degli altri.
La sua libera creatività fanno di lui il pittore inglese più rivoluzionario tra le due guerre.
Nel 1916, durante la guerra, gli amici si spostano in campagna, nel East Sussex nella fattoria di Charleston.
Il nucleo degli abitanti della casa è costituito dal “ménage à trois”, Vanessa Bell, Duncan Grant, il suo amante David Garnett e i figli di lei. In una fattoria vicino si istallano Virginia e Leonard Woolf, con, non lontano l’amante di lei, Vita Sackville-West, eccentrica aristocratica scrittrice inglese, brillante giardiniera, (Sissinghurst), moglie del diplomatico Harold Nicolson.
Charleston diventa il nuovo punto focale del gruppo.
Vanessa Bell e Duncan Grant decorano completamente la casa da cielo a terra. Duncan inventa stoffe (il marchio sarà comprato da Laura Ashley qualche anno dopo) e ne dipinge ogni angolo.
Il sodalizio intellettuale-artistico si esalta totalmente tra le mura della nuova abitazione. Non è più solo un polo letterario che inebria le giornate tra amici ma un grande fervore artistico che dà a Grant, Bell e Fry un posto significativo nei vari movimenti artistici dei primi anni del ventesimo secolo.
Lasceranno un’indelebile traccia con la loro originale creatività nel gusto inglese.
Bloomsbury sarà dunque soprattutto un insieme di intellettuali di prim’ordine, con, in primo piano il valore dell’amicizia e un incredibile anticonvenzionalismo in un’epoca, quella vittoriana, che certo non prevedeva tanta libertà di spirito.
Brava Marguerite,
i tuoi articoli sono sempre interessanti e briosi.
Grazie
Margherite, brillante erudito mai noioso
Paolo! Grazie mille. Era difficile parlare, in poche righe, di un gruppo così fitto di elementi e attività! Ma li trovavo affascinanti! Dopo avere visitato Charleston quest’estate, non ho resistito ha scrivere l’articolo. Apprezzo molto il tuo commento!
Grazie Nicola. Un bel incoraggiamento!