Gesti grandiosi, piccoli ripetitivi gesti quotidiani.
Gesti d’immensa risonanza mediatica, piccoli necessari gesti del nostro quotidiano.
Eccezionali gli uni.
Irrinunciabili e nascosti gli altri.
I primi danno notorietà internazionale, riconoscimenti pubblici, gli altri, nascosti nelle pieghe di ogni giorno, non vengono nemmeno riconosciuti.
L’andare a tavola con un pranzo preparato, la casa pulita fanno parte di una gestualità che c’è, richiede una fatica ripetitiva ma che in qualche modo non viene mai o quasi, riconosciuta.
Fra i due generi…. I gesti intermedi
Gesti che non sono eclatanti, non danno fama, ma non ricascano nemmeno nel quotidiano misconosciuto fare.
Qualcosa al di sotto dei primi, al di sopra degli altri.
I gesti perciò INTERMEDI.
Una carezza affettuosa sulla mano posata sul tavolo, un sorriso che traversa facce sconosciute e che dice: ”Lo so che ti annoi, ma io sono qui”.
Una mano che afferra il nostro braccio per attraversare una strada, una mano che ci aiuta a toglierci il cappotto, uno sguardo che ci dice: “Però non sei male oggi”.
Gesti non necessari, non indimenticabili, non eclatanti ma che, comunque, sono un importante richiamo agli affetti.
La nonna che carezza i capelli della nipote, che la abbraccia forte senza un perché, un padre che stringe la spalla alla figlia per trasmetterle forza e coraggio sono piccole cose che entrano però nella nostra memoria e si fissano in un angolo nascosto dove riposano i ricordi gentili.
L’animo, il modus, può pero trasformare piccoli gesti in gesti grandissimi.
In un angolo un anziano barbone avvilito, sfiduciato, nemmeno più la voglia di umiliarsi tendendo la mano per chiedere per l’ennesima volta.
Non più la voglia di ringraziare per le poche offerte che sono lasciate nel cappello logoro da gente frettolosa che non lo guarda come una persona, che non fa un minimo saluto o un sorriso. Gente che con una mano dà, ma con tutto il suo essere si scansa imbarazzata o forse vergognosa dei suoi privilegi.
Un’elemosina sì, un piccolo aiuto sì: ma senza anima.
Un bambino esce di corsa dalla rosticceria. Un supplì in mano, già voracemente addentato, un altro in un sacchetto prezioso “per dopo”.
Guarda il barbone, guarda il sacchetto e immediatamente con slancio tende la mano, dice: “Ti piace?” e con un sorriso offre il suo prezioso supplì. Gli occhi stanchi, tristi del barbone hanno un guizzo di stupore e di gioia e sorride finalmente.
Un gesto piccolo fatto con grande slancio lo rende, a volte, grandissimo.
Ciao Lalli come gia’ ti ho scritto con sms,… sei sensibile, sei profonda, sei attenta e sei leggera. Ma sei anche una magnifica “penna” a prestissimo. Simonetta
Cara Lalli
ecco come pungere l’anima di ognuno di noi.
Il tuo articolo per alcuni potrebbe essere addirittura doloroso mentre per altri piacevole e tranquillizzante.
A me ha emozionato e mi ha fatto sentire fortunata…
Grazie
Angelica
La vita a volte dolorosa, altre fantastica scorre con mille immagini.A volte non permettiamo loro di colpirci e le accantoniamo. E’ poi il tempo che le propone nuovamente con prepotenza per spingerci a riflettere un poco finalmente.Ed è così che le trasmetto a voi.
Ti abbraccio
Lalli
Cara Lalli,
ho ritrovato molte sensazioni vissute, sentite, sulle quali ho spesso riflettuto; tu hai saputo descriverle e comunicarle con grande leggerezza e profondità
Grazie
Claudia
Viviamo, sentiamo e sono felice se condividiamo anche.
Grazie
Lalli
E’ difficile andare al fondo delle cose. Vedo che tu lo fai con grande naturalezza riuscendo, anche, a trasmetterlo con efficacia ai tuoi lettori.
Grazie, cara Lalli e…aspettiamo il prossimo articolo!
Donatello
Grazie donatello. Non sai che strano il vedere così manifesti piccoli pensieri che riposavano nei miei cassetti.
Un abbraccio
Lalli
Brava Lalli!
I tuoi articoli sulla Lampadina sono per me i più piacevoli.
Un abbraccio
Giovanni
Caro Giovanni non sai la gioia di avere un piccolo spazio dove lasciare scorrere piccoli pensieri.ma la gioia aumenta tantissimo quando vengono anche condivisi.
Ti abbraccio
Lalli
Cara Lalli,
Alla fine della descrizione di questi gesti che hai indentificato come intermedi e che hai segnalato come importantissimi, ho involontariamente avvertito un istante di inspiegabile freddo, che prima avrei semplicemente definito un brivido, e che invece tu mi hai rivelato essere una emozione a catena capace di collegarmi in un istante, con i gesti, gli affetti, i bambini, le nonne, tutti i diseredati e un’infinità di altre sensazioni archiviate nella memoria mia, e di chissà quanti altri esseri viventi abitanti di questo mondo
Grazie intanto e voto altissimo
Adriana
Adriana. Come spesso fai…mi commuovi. Ti abbraccio
Lalli