A conclusione del trattato di Roma del 2002 con il quale si costituiva una Corte Penale Internazionale con sede all’Aia Kofi Annan dichiarò:
“Fino ad oggi quando i potenti combattevano i crimini contro l’umanità, sapevano che fino a quando restavano al potere, nessuna corte del pianeta poteva giudicarli. D’ora in avanti – aggiungeva -, avremo una corte permanente per giudicare i crimini più gravi che riguardano la comunità internazionale nel suo insieme, genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra etc”.
Grandi parole, che però non dicono, come scrive sul Sole 24 ore Tzvetan Todorov, che il regolamento della nuova Corte si applica solo a quegli stati che ne hanno ratificato lo statuto e chi non lo ha firmato sono la Cina, la Russia e gli Stati Uniti che, oltretutto, non potranno mai essere incriminati anche per un sistema di veti incrociati che non consentirebbe una loro messa a giudizio.
Fatto sta che a oggi dal 2002, sono state incriminate solo ventisette persone in qualche modo collegate con sette paesi africani, Uganda, Rep Democratica del Congo, Libia, Sudan, Costa d’Avorio e Kenia.
Ma i potenti, quelli che con i loro regimi, lo spiegamento di forze, interessi vari… hanno gravi colpe e pensiamo alla Cecenia, al Kosovo, ai giornalisti e oppositori al governo scomparsi misteriosamente, all’invasione dell’Iraq, dove per un falso pretesto delle armi di distruzione di massa, ci furono tra i 500mila e un milione di morti e tante altre situazioni…
Per loro nulla; oltretutto, i tre paesi citati, sono membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e ogni ordine d’incriminazione, per il deferimento, deve avere il benestare di cinque membri permanenti (Cina, Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Russia), e ognuno di questi, ha il diritto di veto. Non c’è fine al peggio, c’è, infatti, anche da considerare che ogni membro permanente può intervenire, dove crede più opportuno nel mondo, senza chiedere alcuna autorizzazione alcuna alle Nazioni Unite.
Molte perplessità suscita la constatazione che, fino ad oggi, solo esponenti di paesi Africani siano stati giudicati. Il signor Todorov conclude il suo articolo affermando che senza qualcosa di eccezionale che cambi queste regole, mai e poi mai, per nessuna ragione, potranno essere incriminati capi di stato o presidenti o esponenti di un governo che sia russo, cinese, americano, britannico, francese, indiano e altri… e finire così, nella rete della Corte.
Ho letto in questi giorni il recente libro scritto da Kofi Anan: Interventions. Non so se sia gia disponible in Italiano. Pero sono sicura che ti interessera. Sono pure io di questa tua opinione a proposito del security council. La situazione in Palestina si sarebbe risolta gia da 50 anni se le decisioni della ONU non fossero state vetoed dai Stati Uniti.
Ciao Mirella,
Grazie per il tuo commento, cerchero’ senz’altro il libro di Kofi, Anan. A presto carlo