Una delle prime nozioni che ci sono state insegnate quando da bambini abbiamo cominciato ad andare a scuola è stata che i re di Roma sono stati sette. E ci hanno obbligato ad impararli a memoria e a ripeterli come una litania: Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Servio Tullio, Tarquinio Prisco, Tarquinio il Superbo (che ci crediate o no, non sono dovuto andare su Google per controllare! Chissà se i ragazzi di oggi li conoscono. Temo di no).
Questa nozione si è talmente impressa nell’immaginario collettivo che il titolo di “ottavo Re di Roma” è divenuta espressione giornalistica preferita per onorare qualche personaggio romano che ha acquisito particolare notorietà.
Ho fatto una breve indagine per accertare l’identità di coloro che sono stati designati “ottavo re di Roma”; (da osservare che non c’è mai stato un “nono re di Roma” – cioè ognuno di costoro è stato “ottavo re di Roma” pro-tempore. Scaduto il suo tempo viene semplicemente dimenticato)
L’appellativo è nato in ambiente “calcistico”. Pare che il primo a usarlo sia stato il giornalista sportivo Bruno Roghi e che lo abbia impiegato per esaltare Amadeo Amadei – mitico attaccante della Roma giallorossa, centravanti del primo scudetto, quello del 1942.
Il calciatore successivo è stato Paulo Roberto Falcao, centrocampista brasiliano, che ha militato nella Roma dal 1980 al 1984 ed è stato ispiratore del secondo scudetto nel 1983.
Oggi il titolo è appannaggio di Francesco Totti detto anche “er pupone” (anche lui associato a uno scudetto.)
Sempre giocatori della Roma? Pare di si! Anche se oggi qualcuno– su internet – lo ha usato per Mauro Zarate , attaccante della Lazio . ma questo pare quasi una “blasfemia”: chi lo ha fatto non sa quello che dice!
In campo “non calcistico”, l’appellativo è stato usato, in tempi recenti, per Michelangelo, l’architetto-scultore-pittore, per Alberto Sordi, il mitico e popolarissimo attore romanesco, per il tennista Rafael Nadal dopo avere conquistato per l’ottava volta gli Internazionali di Tennis , per un certo Manlio Cerroni (Carneade, chi era costui?) il proprietario della discarica di Malagrotta dove è stata riversata la “monnezza” romana per trent’anni e di un tale Emanuele Inglese 35-enne dj capitolino (mai sentito prima da me, ma forse perché non frequento le discoteche). Insomma, il titolo sta diventando un po’ inflazionato,
Forse non tutti ricordano però che c’è stato qualcuno che, oltre ai citati famosi sette, ha avuto il titolo di Re di Roma. Si tratta di Napoleone Francesco Giuseppe Carlo Bonaparte, lo sfortunato figlio di Napoleone Bonaparte e di Maria Luisa d’Austria. Insignito con questo titolo fin dalla nascita in virtù di una decisione del Senato francese del 17 febbraio1810 (a quei tempi erano loro che decidevano!), lo conservò fino al 6 Aprile 1814 quando il Bonaparte rinunciò alla corona per sé e per i suoi discendenti.
Complimenti, innanzitutto per la memoria! L’articolo è brillante e vario, non è ingessato!