ATTUALITÀ – Progetto Daphne

Daphne Caruana Galizia, fu nominata da Politico Europe  “Una delle persone che avrebbero scosso l’Europa nel 2017”. Caruana Galizia, giornalista d’inchiesta maltese, era una combattente contro la non trasparenza. E’ stata uccisa il 16 ottobre 2017 all’età di 53 anni nell’esplosione di un’autobomba (esplosivo al plastico) della sua auto. Il giorno del suo funerale le bandiere degli uffici pubblici maltesi furono messe a mezz’asta in segno di lutto, così come quelle della Commissione Europea. In suo nome è nato il “PROGETTO DAPHNE”. Si tratta di una piattaforma mondiale dei più autorevoli media, che si sono coordinati per la prima volta per seguire un’inchiesta. Partecipano: Le Monde, France 2, Il Guardian, La Repubblica, Reuters, Suddeusche Zeitung, Die Zeit, New York Times, Times of Malta. Diciotto media internazionali, 45 giornalisti di 15 paesi hanno segretamente lavorato per 5 mesi per l’associazione no profit francese “Forbidden Stories”.
Gli investigatori sostengono che la giornalista aveva dal 2003 denunciato i piani del Primo Ministro maltese Joseph Muscat di vendere la nazionalità maltese a persone facoltose e di aver preso accordi in questo senso con un avvocato svizzero, Christian Kalin a capo dello studio Henley & Partners.
Inoltre denunciava la corruzione dilagante e la mancanza di trasparenza. In effetti le critiche di Caruana Galizia, sembrano fondate. La giornalista denunciava nel 2013 un programma di vendita dei passaporti, come da modello dei paradisi fiscali caraibici o Antigua e Barbuda. Un programma lucrativo per l’isola di Malta, infestata dalla corruzione.


Attualmente il progetto Daphne precisa che:

  • Per poco più di 1 milione di Euro, Malta vende la nazionalità maltese, porta dell’Europa. Lo studio Henley & Partners diretto dall’avvocato svizzero Christian Kalin (molto vicino al Presidente Muscat,) si occupa di “cittadinanza attraverso investimenti”.
    “I ricchi si dotano di carte di credito diverse e così si dotano anche di passaporti diversi”, sostiene Kalin. Questa attività pare abbia fruttato allo studio Henley&Partners più di 20 milioni di Euro in 4 anni. Gli acquirenti del passaporto maltese beneficiano di un sistema fiscale molto favorevole e possono evitare eventuali sanzioni internazionali.
  • I Russi sono i più numerosi ad aver acquistato questi passaporti d’oro e possiedono a Malta, poco più di una cassetta per la posta. La Commissione Europea aveva richiesto nel 2014 che i beneficiari di questi passaporti avessero la residenza sull’isola almeno per 1 anno, prima della loro naturalizzazione (norma disattesa). Malta fa parte della UE dal 2004 ed il passaporto maltese dà accesso senza visto ai 28 Stati membri della UE e alla possibilità di investire in 160 paesi.
  • La Pilatus Bank, con sede a Malta, è in realtà la banca segreta del regime dell’Azerbaidgian per gli investimenti in Europa.Come aveva denunciato Caruana Galizia vi sono dei forti legami di interessi tra la banca Pilatus ed il governo maltese. Questa banca gestisce i patrimoni di molti dignitari dell’Azerbaidgian, come aveva rivelato Caruana Galizia e accoglie i proventi delle attività immobiliari della famiglia del Presidente dell’Azerbaidgian Aliev. La famiglia Aliev detiene decine di proprietà di lusso a Dubai per un valore di circa 107 milioni di Euro. Inoltre il progetto Daphne ha ritrovato sempre attraverso Pilatus Bank diversi milioni di Euro di investimenti nel settore del lusso francese, sempre provenienti dall’Azerbaidgian.

Al momento le autorità hanno congelato i conti della Pilatus Bank.
Daphne Caruana Galizia, possiamo dire, aveva proprio individuato uno scandalo di dimensioni mondiali!

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Franca Pignatelli
10 Maggio 2018 13:59

Il progetto in onore di Daphne Caruana Galizia è sicuramente nobile e sincero. Ma siamo sicuri che questo tipo di giornalismo investigativo militante arrivi sempre alla “trasparenza” ?Verità e trasparenza sono sinonimi? Ci sono dei detentori della trasparenza come ci sono dei detentori della verità? L’articolo è molto interessante perchè è sempre più importante conoscere realtà che possono sfuggire in un mondo in cui le notizie perdono di interesse nel giro di poche ore.

Carlotta Staderini
Reply to  Franca Pignatelli
10 Maggio 2018 17:27

Carissima, osservazione comprensibile la tua. Personalmente tendo a pensare che le informazioni che ci arrivano dai media non rappresentino mai un pericolo, anzi.” Cercare la verità è sempre un obiettivo primario della democrazia. La verità è inseparabile dalla libertà”. Questo lo ha detto il nostro Presidente Sergio Mattarella, ieri in occasione dell’anniversario del ritrovamento del corpo dell’On. Aldo Moro. L’inchiesta di cui parlo è stata pubblicata e non ha avuto smentite a tutt’oggi. Il giornalismo d’inchiesta è a mio avviso una risorsa importantissima proprio per vigilare sulla trasparenza, specialmente in un mondo così complesso come il nostro, dove come tu dici giustamente, le notizie perdono interesse in poche ore.