Marguerite de Merode ci porta in giro per l’Italia e punta l’attenzione su Venezia!
VENEZIA
Palazzo Grassi: Luogo e Segni a cura di Martin Bethenod e Mouna Mekouar.
La mostra che prende il nome dall’opera Luogo e Segni dell’artista italiana Carol Rama vede raggruppati 36 artisti con un centinaio di opere che partono alla ricerca delle tracce e delle memorie lasciate. Artisti le cui opere intrattengono un rapporto particolare con il loro contesto urbano, sociale, politico, storico e intellettuale.
Fino al 15 dicembre 2019
Magazzino del Sale: Fondazione Emilio e Annabianca Vedova:
Emilio Vedova di/by Georg Baselitz.
Il grande pittore tedesco cura una sua personale selezione di opere del maestro veneziano, nel centenario della nascita.
Fino al 3 novembre 2019
ROMA
Mercati di Traiano: Mortali Immortali, tesori del Sichuan nell’antica Cina.
La mostra presenta reperti in bronzo, oro, giada e terracotta, databili dall’età del bronzo (II millennio a.C.) fino all’epoca Han (II secolo d.C.) provenienti da importanti istituzioni cinesi. L’intento della mostra è far conoscere la tradizione Shu e quindi sono sviluppati due temi: uno sulla cultura religiosa e l’altro sulla vita quotidiana.
Fino al 18 ottobre 2019
Maxxi: Elisabetta Catalano Tra immagine e Performance, curato da Aldo Ponis.
“Se non si riesce a ricostruire il percorso di una performance, spiega Aldo Ponis, a far rivivere quella complicità tra i due artisti, uno che si esprime con le opere, l’altro attraverso il mezzo fotografico, l’immagine finale, iconica rimarrà solo la testimonianza di qualcosa che si può solo intuire, rimanendo aldilà della comprensione”. Le performance di Joseph Beuys, Scultura invisibile(1973), Fabio Mauri, Europa bombardata (1978), Vettor Pisani, Lo scorrevole(1972) e Cesare Tacchi, Painting(1972), raccontate attraverso gli scatti di Elisabetta Catalano.
Fino al 22 dicembre 2019
Fondazione Giuliani, Francesco Vezzoli, “Party Politics”.
Vezzoli è uno degli artisti contemporanei italiani più affermati a livello internazionale e nello spazio della Fondazione continua ad esplorare il potere della cultura popolare contemporanea, l’ambiguità fondamentale del vero, della seduzione del linguaggio e dell’estrema vulnerabilità dei personaggi umani giocando su grande fotografie dei protagonisti della vita politica, economica e sociale nei loro momenti di debolezza.
Fino al 18 luglio
MILANO
Palazzo Reale: Jean Auguste Dominique Ingres e la vita artistica al tempo di Napoleone.
Sembra che molti studiosi considerino Ingres l’erede di Raffaello ed il precursore di Picasso e per chi ama la pittura figurativa è un momento di delizia.
Sono presenti in mostra, tra gli altri, anche David, Fabre, Appiani, Angelika Kauffmann, e Canova, con due suoi capolavori: il Busto colossale di Napoleone e La Maddalena.
Fino al 23 giugno 2019
Un po’ di suggerimenti visitando la Biennale di Venezia
Ca’ Pesaro: Arshile Gorky 1904-1948. Curato da Gabriella Belli e Edith Devaney
Con 80 opere provenienti da prestigiose collezioni internazionali, si passa in rassegna, in questa prima retrospettiva italiana, una selezione di lavori dell’artista chiave dell’arte americana del XX secolo.
Fino al 22 settembre 2019
Fondazione Prada Jannis Kounellis. Curato da Germano Celant
La mostra raccoglie ben 60 lavori dal 1959 al 2015, provenienti da musei e collezioni private in Italia e all’estero con l’intento di ricostruire il percorso artistico ed espositivo dell’artista di origini greche, cercando inoltre di stabilire un dialogo tra le opere e gli spazi settecenteschi di Ca’ Corner della Regina, sede di Fondazione Prada a Venezia.
Fino al 24 novembre 2019
Galleria dell’Accademia Baselitz-Accademy. Curato da Kosme de Barañano
La mostra dell’Accademia ripercorre tutti i periodi e gli snodi cruciali dei sessant’anni di carriera dell’artista attraverso dipinti, disegni, grafiche e sculture. Saranno esposti per l’occasione una serie di lavori raramente visti che illustrano il rapporto di Baselitz con l’Italia e la tradizione accademica.
Fino al 8 settembre 2019
Palazzo Contarini Polignac, Günther Förg Curato da Elisa Schaar
Saranno oltre 30 opere in mostra a Palazzo Contarini Polignac, per rendere conto del percorso ampio e variegato, dai dipinti alle sculture di uno dei più significativi artisti tedeschi della generazione del dopoguerra, noto per il suo stile sperimentale e provocatorio.
Fino al 23 agosto 2019
Palazzo Cavagnis: Pino Pascali. Dall’immagine alla forma.
Curato da Antonio Frugis e Roberto Lacarbonara.
Una mostra che rivela il lavoro di Pino Pascali uno tra i massimi protagonisti della Pop Art e dell’Arte Povera italiana e propone una lettura inedita e sorprendente della sua produzione, accostando l’indagine fotografica a quella scultorea e filmica in seguito alla recente scoperta di un prezioso corpus fotografico di oltre 160 scatti, realizzati e stampati tra il 1964 e 1965.
Fino al 24 novembre
Chiesa della Visitazione The Death of James Lee Byars: Zad Moultaka in Dialogue. Curato da Walter Vanhaerents. Assistente curatore: Vincent Verbist
Questa istallazione è stata creata nel 1994 mentre James Lee Byars stava combattendo un cancro incurabile ed è senza dubbio una delle opere più intime ed emotive dell’artista. Con questa installazione Byars presenta un’immagine inquietante del suo ultimo luogo di riposo: una camera grande e semplice, spoglia di ogni ornamento, ma ricoperta di oro, il suo materiale preferito. Questa presentazione, a cura di Walter Vanhaerents, fa parte del programma espositivo della Vanhaerents Art Collection, dedicato alla creazione di un dialogo tra il lavoro di artisti affermati a livello internazionale.
Fino al 24 novembre 2019
Palazzo Grassi La Pelle. Luc Tuymans
Nelle sale di Palazzo Grassi, con oltre ottanta opere realizzate fra il 1986 e i giorni nostri, si snoda un lungo capitolo della storia pittorica recente di Luc Tuymans, artista belga, che sceglie il titolo La Pelle guardando all’omonimo romanzo di Curzio Malaparte con uno sguardo verso l’ineluttabilità del presente.
Fino al 6 gennaio 2019
Fondazione Cini
Tre mostre sono presenti alla Fondazione:
– Burri: La pittura, irriducibile presenza. Curato da Bruno Corà.
Si ripercorre cronologicamente le tappe più importanti della carriera artistica di Alberto Burri attraverso circa cinquanta opere scelte tra le sue serie più significative.
Fino al 28 luglio 2019
– Entropy
La mostra esplora le opere di sette artisti cinesi contemporanei riconosciuti a livello internazionale: He An, Liu Wei, Yang Fudong, Zhao Zhao, Sun Xun, Yu Ji e Chen Tianzhuo. È suddivisa in sette sezioni, ciascuna dedicata all’opera di uno dei sette artisti, offrendo una panoramica della complessità dell’odierna scena artistica cinese in costante evoluzione.
Fino al 1 settembre 2019