Evviva! Dopo tanto tempo, e sono passati più di due mesi, trascorso per lo più a casa fra quattro mura che per alcuni estremamente strette e per altri più agevoli… un po’ di via libera.
Potremo finalmente rivedere figli, genitori, cugini. I parenti insomma che non abbiamo potuto vedere per tanto tempo. Ovviamente con le solite dovute cautele: distanziamento sociale (che da qualche tempo non è la differenza fra ricchi e poveri), mascherina (che non evoca allegre feste di carnevale).
Non occorre più che ce lo ripetano. Per abbassare il plateau (non Plateau Rosà) occorre tutta la nostra collaborazione. Finora siamo stati bravi.
Ma al solito ci danno una mano e desideriamo il braccio. Solo i congiunti? E gli amici? Arriva la parola magica. Potremo vedere gli AFFETTI STABILI. Questa è una terminologia che finora non era stata tirata fuori dal coronavirus. Ci pensiamo un attimo, riflettiamo ed ecco che finalmente capiamo.
Accade così che, dopo giorni di vestiti da casa lei, e tuta lui si spalanchi l’armadio per qualcosa di carino lei, e di decoroso, lui. Accade che lei giri per casa con una strana pappa in testa. O mamma mia la crescita! Lui si appropria del kit da rasoio per accorciare i capelli. Vecchio regalo di Natale mai usato. Evviva il fai da te e chi ne sa fare uso. Altri non hanno rimedio per la crescita e per i capelli scarruffati. Si tira fuori l’asse da stiro: ”Che stai facendo?” Lei, stirando i pantaloni con la piega: “Oh, così, per passare un po’ di tempo.” Lui “Come faccio a lavarmi la camicia celeste?” è quella che gli sta tanto bene, le ha detto il suo AFFETTO STABILE. Nessuno dei due dà retta ai figli impegnati con la scuola on line. Nessuno dei due oggi inventa giochi nuovi per distrarli. Si stanno preparando con cura per l’uscita del 4!
Sono preoccupati. Hanno passato giorni e giorni in famiglia come mai in vita loro. La famiglia è preziosa ma a volte si sono sentiti soffocare. Troppa presenza. Sono stati bravi, hanno cercato di non deprimersi, di tenere nascoste le preoccupazioni, tantissime, per il futuro, sono stati affettuosi con il coniuge senza tradire l’affetto stabile. Coronavirus esige precauzione. Non occorre il solito mal di testa. Ma che emozione il quattro. Sono ingrassato/a? Molte rughe? Si guardano allo specchio critici. Ma si consolano: anche la controparte avrà avuto i suoi problemi.
Il quattro, orde di affetti stabili si precipiteranno non dalla vecchia madre, o zia o cugini o amici, ma altrove.
I maghi del fai da te pettinati, stirati in ordine. I più pecioni un po’ ciancicati rischiando che l’affetto stabile diventi totalmente instabile. All’incontro si strapperanno la mascherina dal volto per prima cosa…poi altro.
Per fortuna l’autocertificazione non richiede nome e cognome della destinazione. Ma occorre stare attenti. Se lo trovasse lui o lei? “Che diamine sei andato a fare a Viale Pertini? Non dovevi andare in farmacia?”
Sicuramente nessuno degli affetti stabili userà l’app del telefonino per il rintracciamento dei casi positivi. Se malauguratamente ci si dovesse ammalare come giustificarsi?
Nelle molteplici nuove terminologie che ci ha insegnato il coronavirus questa ci permetterà, in futuro, di non usare più le orrende parole Il compagno/a,l’amica/o l’amante (unico vero). “Ti aspettiamo a pranzo” diremo,”Vieni con il tuo affetto stabile!”
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