Articolo di Elvira Coppola Amabile, Autore Ospite de La Lampadina
NdR: nell’ambito del comitato di Redazione, questo pezzo ha suscitato reazioni varie, le più di condivisione, altre minoritarie dissenzienti. Visto che siamo, o cerchiamo di essere, una redazione democratica, si è convenuto di fare seguire in calce una breve nota che esprimesse il parere di chi, nel comitato, aveva opinioni diverse. A voi i commenti.
Faceva paura Greta! Ora il Coronavirus! Riflettiamo! Non sono riuscita a comprendere l’aggressività attivata contro la piccola svedese poco tempo fa. Greta invitava a rispettare il pianeta dagli scempi dell’inquinamento. Ma suscitava reazioni contrastanti!
L’immagine proposta mostra una graziosa svedese che all’epoca dei figli dei fiori rappresentava un oggetto di attrazione sessuale. Era simbolo di una disinvoltura di costumi ancora non diffusa ovunque. Secondo un senso comune purtroppo non sempre mediato dal limite dell’educazione o del buonsenso, una donna doveva servire a questo, no? Se si distingueva o impegnava in altro che non fosse il ruolo di madre, di essere subalterno o di strumento di piacere, le battute sprezzanti, i motti volgari e a volte violenti non mancavano mai.
Senza la grandiosità mediatica regalataci dall’uso dei social e senza volgarità, battute di sufficienza e critiche subivano Rosalba e Carmen e tutte noi attiviste di Marevivo quando 36 anni fa iniziammo a pulire le spiagge a invocare la limitazione dell’uso di plastica. Ci impegnammo a studiare il mare, i fiumi, l’ambiente, i sistemi ecologici. Coinvolgemmo biologi, geologi, zoologi e tutti gli scienziati esperti degli argomenti che ci preoccupavano. Per poi arrivare ai legislatori e ai politici. Rosalba scoprì che il mare era malato. Fondò Marevivo. La seguimmo in tanti comprendendo l’importanza della difesa del mare dell’aria della terra.
Faticosamente da oltre 35 anni Marevivo predica quello che dice la piccola Greta. Molti hanno aiutato, creduto, lavorato, sostenuto, sponsorizzato. Ma tanti erano contro sminuendo o accettando a volte con sufficienza il grido di allarme di Marevivo.
La storia si ripete contro Greta. Con la ferocia propria di questo mondo arricchito dalla platea del web. Colorito da una sorta di maschilismo congenito in molti, che affiora perché il vessillo di questo allarme lo impugna una giovane ragazza, Greta. Forse che la difesa della natura è più sentita dalle donne? Forse perché generano la vita? I maschi invece conquistano, sfruttano, difendono il territorio ma distruggendo. Guai a frenarli!!! Tuttavia i maschi hanno anche utilizzato le scoperte determinando progresso e benessere.
Ebbene non ce lo possiamo più permettere. Il progresso non è benessere se non è sostenibile. Ora il benessere così pervicacemente preteso uccide. Greta scuote il mondo con argomenti ansiogeni. Tocca gli interessi di lobby potenti. Molti cercano di negare i danni e rimuoverli manipolando addirittura alcune dichiarazioni di Rubbia fatte 15 anni fa. Del resto esistono i terrapiattisti, i negazionisti. La maggior parte degli scienziati sostiene che l’innalzamento del clima è una realtà inquietante e spaventosa che ci sta travolgendo. Ed è causata dall’uomo che brucia ogni ora milioni di tonnellate di greggio estratti dal suolo. Restano nell’atmosfera. La stravolgono!!! Io penso che Greta sia solo uno strumento giunto in un momento molto critico per indurre il mondo intero a riparare i danni procurati da uno sfruttamento insostenibile.
Dicono che sia manovrata. Da chi? Dicono che dietro di lei ci siano molti oscuri interessi. Di chi? In ogni caso se anche ci fossero per una volta vanno nella direzione giusta per frenare l’accelerazione che sta infuocando il pianeta. Roghi, alluvioni, scioglimento dei ghiacciai…E questa epidemia? L’armonia naturale del nostro pianeta è turbata, sconvolta e sembra spasimare alla ricerca di un nuovo equilibrio. Speriamo di essere ancora in tempo. Oggi una livella misteriosa sta spennellando la terra tutta. Inesorabilmente! Coronavirus! Un male che sta paralizzando tutto. Mai era successo a livello planetario come ora!
Chi non ha pensato quasi temendo di formularlo come ragionamento o anche solo come inquietante percezione, chi non ha pensato dicevo che questa malattia tremenda si sia manifestata come evoluzione della natura per stabilire un nuovo equilibrio?
Qualcuno azzarda l’ipotesi che la virulenza del Coronavirus possa essere determinata dai cambiamenti climatici. Nessuno sa se c’é una relazione. Ma nemmeno lo può negare. I più deboli soccomberanno i più forti sopravviveranno. Mio dio sembra di evocare scenari da apocalisse! Brrr! Ma noi riflettiamo con molta serenità. Le nostre coscienze si appropriano lentamente di certe consapevolezze. Le temiamo ci opponiamo aggrappandoci alle certezze che fino ad ora abbiamo ritenute valide. E poi una piccola luce appare dentro per illuminare piano nuovi limiti, nuovi orizzonti, nuove speranze. Conquisteremo nuovamente la possibilità di vivere tranquilli e protetti! Grazie alla scienza siamo vicini a riconquistare la salute. Ma dobbiamo conquistare anche una nuova etica. Che lezione questo Coronavirus! Mette a nudo tutte le nostre fragilità! Marevivo sempre instancabile e vigile ha scritto una bella lettera a firma del presidente e vicepresidente Rosalba Giugni e Ferdinando Boero. Vi invito a consultarla sul sito di Marevivo.It.
Ritengo assolutamente legittimo nutrire delle passioni e prodigarsi perché le proprie idee vengano riconosciute e accettate. Pertanto, pur non condividendole, non ho nulla da eccepire, circa la passione ambientalista e la ammirazione per personaggi che hanno riempito gli schermi delle televisioni e le pagine dei giornali nel recente passato, espresse dal nostro autore ospite nel suo articolo. Sono idee che trovano ampio sostegno nei media e (quindi?) molto diffuse.
Quello che invece ritengo sia necessario contestare sono alcune concezioni adombrate anche se non esplicitamente sostenute. La pandemia del corona virus Covid -19 sta infliggendo a tutta la umanità una grande quantità di sofferenze, attualmente sanitarie, prossimamente economiche, delle quali non si intravede la fine. Le cause del suo insorgere, così come i fattori che ne possono avere favorito la diffusione e reso più severe le conseguenze non sono ancora ben conosciute – diverse sono le ipotesi sul tappeto più o meno credibili e molte le persone che si applicano per analizzarle.
In questo contesto quello che mi pare però non corretto è evocare la pandemia da corona virus come argomento a sostegno della propria lotta ambientalista per una de industrializzazione del mondo. La storia universale ci insegna che le pandemie hanno sempre afflitto l’umanità anche in contesti assai meno industrializzati e che se nei tempi odierni le conseguenze non saranno così disastrose come in passato questo sarà da ascrivere al progresso tecnologico che la nostra civiltà ha prodotto. (Questo naturalmente non vuol dire: “tout va très bien madame la marquise” e che non ci siano molte cose da rivedere soprattutto in merito alla globalizzazione spinta perseguita negli ultimi decenni).
Altro elemento da evitare “maneggiare con cura” è ogni riferimento, di tipo “religioso”: si sente dire – e l’articolo in questione ne fa cenno, – che la pandemia sia una reazione della Madre Terra (o Natura) agli scempi compiuti dagli esseri umani. Questa appare una riedizione – riveduta e corretta in chiave panteistica – della visione fondamentalista che attribuisce la pandemia alla punizione di un Dio giustiziere ai peccati degli uomini. Diversi i peccati – distruzione di foreste, emissione incontrollata di CO2 ecc da una parte, aborti, eutanasia, sfruttamento dei poveri ecc dall’altra, diversi gli autori – Dio e la Madre Terra (o la Natura) – ma identico il concetto.
Un grande sforzo è stato fatto negli ultimi secoli perché il pensiero sia purificato da ogni eccessivo richiamo al “metafisico” – basti pensare alla serietà degli accertamenti richiesti perché una guarigione che avvenga, ad esempio a Lourdes, sia dichiarata miracolosa – per ricaderci in una chiave diversa.
Beppe Zezza
Sono Elvira e non sono mai scorretta. Mai! L’espressione è offensiva! Avrei usato la pandemia come scusa per la lotta ambientalista finalizzata ad una deindustralizzazione del mondo?
Interpretazione falsa e paranoica di quanto esposto.
1) Mai nemmeno pensato ad un simile anacronistico utilizzo dell’impegno sulla questione ambientale e sanitaria.
2) L’approccio di Marevivo all’ambiente é sempre scientifico mai ideologico. Non c’è campagna condotta dall’associazione che non si sia avvalsa degli studi del comitato scientifico formato da biologi zoologi geologi oceanografi giuristi antropologi sociologi delle più prestigiose Università.
Tutti gli attivisti collaborano senza alcun compenso.
3)L’ambiente è una realtà fisica non metafisica (se n’era già accorto Aristotele figuriamoci)
Lasciamo quindi ai fanatici religiosi le fedi panteistiche che non ci riguardano. Come non ci riguardano le tesi dei cosiddetti ambientalisti che fanno dell’ambiente una lotta partitica.
4) Gli industriali dovrebbero utilizzare i progressi scientifici per rendere intelligenti e sostenibili le loro preziose imprese. Purtroppo c’è tanta malafede. Esistono depuratori sistemi di riciclaggio energie alternative agricoltura biologica progetti di pianificazione per l’utilizzo e non lo sfruttamento infinito delle risorse naturali.
Tutto questo contrasta con l’avidità ingorda e gli interessi ciechi di molte Lobby. Nostro dovere impegnarci per indurli ad un cambiamento di rotta.
5)Negare la correlazione tra salute e salubrità dell’ambiente è per lo meno ingenuo se non ottuso.
La diffusione del corona virus è un fatto incontrovertibile. Che ci sia un movimento che spinge alla deindustrializzazione del mondo è un altro fatto incontrovertibile. Che ci sia chi voglia collegare il dramma della pandemia con la industrializzazione del mondo è un altro fatto: lo si può leggere in tanti articoli apparsi sui quotidiani (nel suo lo “adombra” ma non lo si “afferma”, rovesciando l’onere della prova). Che l’usare l’emozione suscitata da un dramma per portare acqua al mulino delle proprie tesi è, a mio parere, una cosa scorretta.
Come vedrà se rilegge con attenzione quello che scritto non ho affermato che lei è “scorretta” ma che “l’idea adombrata nello scritto” è “scorretta”, la “idea” non l’autore! ( Così come, spero, lei non abbia voluto darmi del “paranoico” nella sua risposta).
Non ho alcun dubbio che gli attivisti di Marevivo non abbiano interessi economici che li muovono. E nemmeno che non abbiano valide ipotesi scientifiche alle loro spalle. Che le ipotesi scientifiche, di qualunque colore esse siano, non abbiano alle spalle delle ideologie, invece, non lo penso. (Che le ipotesi “scientifiche” non siano “ certezze “ ma solo “ipotesi” è dimostrato, se non altro, dal fatto che non sono accettate da tutti; che esse risultino “cavalcate” da schieramenti con diverso substrato ideologico è anche questo qualcosa di difficilmente contestabile.
L’ambiente è certamente una realta fisica, sostenere che l’ambiente “reagisca” agli scempi che vengono perpetrati con risposte “punitive” tipo corona virus vuol dire però attribuire all’ambiente una “personalità” e cioè dotarlo di qualcosa che va oltre la fisica, appunto “metafisico”.
Che tanti non si curino affatto dei danni che provocano all’ambiente non ho alcun dubbio e che ci siano molti in malafede (che dicono e non fanno) anche.
Concludo dicendo che il suo punto 5, lo condivido pienamente, ma mi appare del tutto inappropriato in questo contesto in quanto “adombra” che il mio scritto neghi una correlazione tra salute e salubrità dell’ambiente – perché scriverlo altrimenti? – e quindi “adombra” che io sia, oltre che “paranoico” anche “ottuso”.
Sono assolutamente d’accordo con Elvira l’autrice dell’articolo, se Beppe ne ha voluto cogliere un senso diverso, è un problema suo. L’autrice ha esposto esattamente le mie stesse idee (e di molti altri in giro per il mondo) in modo chiaro e pacifico. Senza polemica, come invece noto nel commento di Beppe. Ho ascoltato già 2 mesi fa, uno scienziato che potrò citarvi, appena ritrovo il suo articolo /video, che scientificamente spiegava la connessione tra pollution e diffusione dei virus, attraverso le onde eletto magnetiche. Come ci spieghiamo che in pochi secondi un messaggio arrivi da noi al Giappone? Attraverso le onde magnetiche! Con lo stesso sistema secondo lui, viaggiano anche altre micro polveri ecc ecc. Non a caso la prima pandemia “Spagnola” all’inizio del secolo scorso, arrivò dopo aver scoperto il telegrafo… quindi trovo anche inutile l’altro commento dei carri.
Concludo dicendo che ammiro Mare Vivo e tutti coloro che si attivano per preservare il nostro pianeta, che sbuffa ormai da troppo tempo. Al posto di fare polemica, domattina andiamo a pulire le spiagge come da anni fanno le signore di Mare Vivo!
Della affidabilità delle affermazioni degli “esperti” abbiamo avuto ampio esempio in questi tempi di coronavirus. Basta sfogliare i giornali da gennaio ad oggi.
La spiegazione “scientifica” della correlazione tra onde elettromagnetiche e diffusione del virus mi farebbe grande piacere ascoltarla.
Non c’è dubbio che, se dimostrata, rappresenterebbe una scoperta straordinaria che meriterebbe il premio Nobel per la scienza!
Grazie Beppe, commento lucido e pertinente. Sono d’accordissimo
DETTAGLIO: la prima Peste conosciuta (da noi) era sotto Marco Aurelio nel 165 p.JC.
Il tubo di scappamento dei carri creava molto inquinamento?
Un sorriso, in questo periodo, non fa mai male…..
Una sola considerazione: sembra ormai chiaro che il virus attecchisca e di diffonda molto più facilmente in aree dove le concentrazioni di smog e polveri sottili sono maggiori. Facciamoci una domanda…