STORIA – Giovanni XXlll (l’altro), chi lo conosce?

Eh già. Non tutti lo sanno ma c’è stato un altro Giovanni XXIII oltre a quello che tutti conosciamo come il “Papa buono” (curiosa questa specificazione “buono“ accanto a Papa, quasi fosse necessaria per evidenziare una differenza sostanziale rispetto ai predecessori), Angelo Roncalli, di umili origini, nato a Sotto il Monte, che è stato pontefice dal 1958 al 1963, che ha rinnovato la Chiesa Cattolica con la convocazione del Concilio Ecumenico Vaticano II, è sepolto in Vaticano,  è  stato canonizzato  (dichiarato santo) nel 2014 e al quale sono dedicate vie, piazze, edifici e quant’altro in Italia e diversi altri paesi del mondo.
Questo secondo – anzi temporalmente primo, Giovanni XXIII – era anche lui italiano, si chiamava Baldassarre Cossa, era nativo di Ischia da una famiglia “nobile“ che si era arricchita esercitando  un’attività un po’ particolare (si dedicava alla pirateria) fu “papa“, per alcuni, dal 1410 al 1414, fu accusato dai contemporanei di avidità, violenze, depravazione e altre nefandezze e sepolto a Firenze, nel Battistero, dove gli è dedicato uno splendido monumento opera di artisti del calibro di Donatello e Michelozzo.
Questo “primo“ Giovanni XXIII visse in uno dei periodi più “travagliati“ della Chiesa Cattolica (oggi si legge sulla stampa che si interessa di questi argomenti di lacerazioni e divisioni all’interno della Chiesa Cattolica, ma sono ben poca cosa rispetto a quanto succedeva all’epoca).
Siamo nel pieno del cosiddetto Scisma di Occidente: in sintesi cosa era accaduto? Dopo settanta anni nei quali la sede papale era ad Avignone, in territorio francese, il papa Gregorio XI – anche su pressioni di Santa Caterina da Siena – era ritornato a Roma. Alla sua morte il conclave, sotto la spinta  del popolino romano che richiedeva  un papa italiano, elesse papa un napoletano, (allora Napoli era sotto gli Angiò), Bartolomeo Prignano, arcivescovo di Bari, che assunse il nome di Urbano VI. I cardinali francesi non accettarono questa elezione, dichiararono nullo il conclave perché tenuto sotto pericolo di violenza di parte, ne tennero un altro ed elessero papa il cardinale Roberto di Ginevra, che prese il nome di Clemente VII, il quale riportò la sede del papato ad Avignone.
Dunque la Chiesa si venne a trovare con due papi che reciprocamente si contestavano la legittimità, e divisa in due tronconi rispettivamente di “obbedienza romana“ e di  “obbedienza avignonese“. La crisi era anche politica dato che i regni europei si schierarono chi da una parte e chi dall’altra. Alla morte dei due, entrambi i tronconi elessero dei successori. A questo punto una parte cospicua di cardinali di entrambe le fazioni, convocarono un concilio che si tenne a Pisa. Il concilio decise la deposizione sia del papa “avignonese” Benedetto XIII che del papa “romano Gregorio XII e la elezione di un terzo papa che prese il nome di Alessandro V.
La soluzione sarebbe stata brillante se i due avessero accettato di dimettersi, il che non avvenne! (Era in gioco anche un altro principio controverso: a chi spettasse la suprema autorità, al papa o al Concilio?).La Chiesa si venne a trovare così con non due ma ben tre papi: un papa del ramo “avignonese”, un papa del ramo “romano” e un papa “pisano”, un vero guazzabuglio.
Baldassarre Cossa venne eletto come successore di Alessandro V – quindi del ramo “pisano“. Molto energico, riuscì a cacciare da Roma Gregorio XII e a conquistare l’appoggio delle maggiori potenze europee. Approvò la convocazione da parte del sovrano del Lussemburgo e futuro imperatore, Sigismondo,  di un nuovo Concilio, che si tenne a Costanza, dove anche egli si recò. Sperava che il Concilio prendesse la sua parte, deponesse gli altri due e confermasse lui come unico papa. Invece le cose presero una altra piega. Avuto sentore che l’orientamento dei padri conciliari era quello di deporre tutti e tre i papi e lui di incarcerarlo e forse anche di sopprimerlo – non meravigliamoci, erano “altri tempi“ – Giovanni XXIII fuggì. Venne riacciuffato, processato con ben 70 diversi capi d’accusa e deposto “per indegnità” dal concilio, ritenuto colpevole di cose terribili, stupro, sodomia, corruzione, simonia e perfino di adesione all’islam! Alcune accuse certamente vere come la simonia, altre probabili, la corruzione, altre decisamente fantasiose: l’adesione all’Islam. Tant’è. Baldassarre Cossa venne incarcerato in un castello e tenuto prigioniero per quattro anni fu poi riscattato dal capostipite della famiglia dei banchieri de’ Medici, Giovanni, che lui aveva contribuito ad arricchire. Arrivato a Firenze si gettò ai piedi del papa Martino V, Oddone Colonna – il papa eletto dal Concilio di Costanza – fu da lui perdonato e…. nominato vescovo di Frascati e Cardinale! Morì nel 1419.
Curiosamente la Chiesa non si è pronunciata per molti secoli sullo status di Baldassarre Cossa, se considerarlo Antipapa o Papa legittimo –  solo nel 1947 è stato eliminato dall’annuario pontificio (forse è per questo che nessun papa  fino a Roncalli ha assunto il nome di Giovanni).
Nei medaglioni della cattedrale di San Paolo fuori le mura, dove sono rappresentati tutti i papi, al suo posto nell’ordine cronologico è stato inserito papa Roncalli.
Il giudizio storico su Baldassarre Cossa per molti secoli si è allineato a quanto stabilito in occasione del processo, (pure la Rai nel suo sceneggiato sui Medici lo presenta come tale) solo recentemente sono apparsi dei lavori che lo riabilitano: “Giovanni XXIII l’antipapa che salvò la Chiesa” di Mario Prignano – un discendente di Urbano VI!
Pare che questo giudizio sia stato espresso proprio da papa Roncalli, il quale aveva manifestato interesse per lui sin dalla giovinezza. Chissà se questo non abbia influito sulla scelta del nome che ha adottato.

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Mario Testi
11 Febbraio 2021 12:32

Molto interessante per il riferimento storico ben articolato e per la vicenda che presenta aspetti inconsueti e sconosciuti ai più.