«Tutto è rotante, perfetto ed efficiente. Non c’è quel quasi terrificante, incerto battere e ronzare del motore a combustione, nessuna pericolosa e dannosa puzza di benzina e nessun rumore. Una perfetta libertà dalle vibrazioni assicura sia comfort che tranquillità mentale».
Così si pronunciò Thomas Edison, nel 1903. A quell’epoca, i veicoli elettrici erano all’avanguardia Nel 1905 la maggioranza dei mezzi circolanti erano mossi da un motore elettrico. E poi?
Il fattore determinante del tempo fu la mancanza infrastrutturale della produzione e delle reti elettriche, che assieme ad altri interessi, furono i fattori principali nel decidere la corsa tra veicoli a combustione ed elettrici.
Ben centrate le parole di Edison. Oggi però oltre ad un’efficiente rete distributiva di energia elettrica per la quale molte aziende si stanno attivando con il buon aiuto dei governi, è assolutamente necessario il supporto delle ultime innovazioni che riguardano in special modo le batterie, la loro consistenza, la quantità di energia accumulabile, la produzione e lo smaltimento delle esauste.
Continuo a prendere qualche notizia dal libro “Inversione ad E” di Renato Mazzoncini:
-Per le le batterie, ecco le novità:
nelle nuove batterie, il cobalto viene sostituito dal Litio-Ferro-Fosfato. Ma la grande alternativa sono le celle a combustione di idrogeno. La Toyota ha dichiarato apertamente di puntare anche su questo sistema. La Mirai, la nuova auto, sarà a zero emissioni e un’autonomia di 650 km. Anche Mercedes pensa all’idrogeno, hanno in progetto un camion a “full cells” con una autonomia fino a 1000 km, dovrebbe essere pronto nel 2023.
Lo smaltimento delle esauste: la commissione europea pone tra i propri obbiettivi per l‘anno 2030 il recupero del 70% del litio e del 95% delle altre materie prime. In altre parole, a fronte del mancato recupero odierno di 43 kg di metalli preziosi per ogni auto elettrica da rottamare in 10 anni ne avremo solo 2kg. Spicca il caso della Germania e della Volkswagen. La casa automobilistica tedesca fra il 2020 e il 2021 ha aperto a Salzgitter il suo primo impianto per il riciclo delle batterie, con un progetto pilota con cui ha intenzione di arrivare a recuperare 3600 sistemi di batterie all’anno”.
Un punto dolente potrebbe essere anche la riconversione degli impianti attuali di produzione, indotto e post assistenza, problematico se a breve non si troveranno le soluzioni giuste per tutta la filiera produttiva.
Bene, quasi convinto, nonostante il prezzo ancora quasi proibitivo, penso che la prossima auto potrebbe essere elettrica, ma quali i vantaggi?
Innanzitutto, viene migliorato l’inquinamento da CO2, l’efficienza del motore elettrico, pari a circa l’80 per cento dell’energia impiegata, contro quella dei veicoli a combustione, pari a circa il 25 per cento. La scarsa efficienza del motore a combustione dipende prevalentemente dall’enorme quantità di calore che viene sprigionata durante l’utilizzo e che, come noto, richiede un complesso sistema di raffreddamento.
Poi costi e spese, per affrontarle ed ottimizzarle, potremmo modificare l’auto di nostro possesso da combustione ad elettrico. Tante le officine si stanno attrezzando per poter sostituire nelle nostre auto il motore e serbatoio della benzina, con batterie e a nuovo sistema. Si è cominciato con auto piccole e già qualche 500 Fiat la vediamo in giro. Il costo più o meno si aggira tra gli 8000 e 10 mila euro per le piccole auto, salvo gli incentivi governativi.
E i vantaggi effettivi dell’utilizzo di un’auto elettrica? Il dottor Mazzoncini che utilizza una Renault Zoe e una Tesla per la Sua vita quotidiana ci racconta:
“Dobbiamo considerare, -ci dice,- che un litro di benzina fornisce energia equivalente di 10 kWh elettrici. Quindi la batteria della mia Renault Zoe, della potenza di 40 kWh, contiene l’energia equivalente ad appena 4 litri di carburante. Ricordo ancora la sorpresa degli amici quando raccontai loro che, partendo da Brescia, avevo raggiunto in montagna in quel di Carezza, circa 220 km, utilizzando un’energia pari a quella di 4 litri di carburante, contro i 15 mediamente utilizzati da tutti gli altri!
Un altro vantaggio del motore elettrico è che la sua meccanica è decisamente più semplice rispetto a quella dei veicoli tradizionali il che riduce drasticamente i costi di manutenzione. L’escursione di giri di un motore elettrico e la sua curva di coppia non richiedono l’uso del cambio di marcia e le parti in movimento non sono più di venti, contro le quasi duecento di un motore a combustione interna. Poi la manutenzione, posso testimoniare di aver investito nella manutenzione meccanica della mia Renault Zoe meno di mille euro in otto anni. In Tesla, la scorsa estate, prima di partire per le ferie, chiesi di fare un tagliando: il contachilometri segnava 120.000 km e in officina, perplessi, mi chiesero: «Quali problemi ha l’auto? Perché di solito tagliandi non ne facciamo…». In effetti pochi sanno che un motore elettrico moderno, senza spazzole, è in grado di percorrere due milioni di chilometri senza ricevere manutenzione”.
Per concludere quanto sopra esposto e per tornare a noi, fin qui il vantaggio dell’auto elettrica in confronto a quella a combustione è sicuramente allettante. Il dubbio poteva essere la durata delle batterie e il loro costo per l’eventuale ricambio. Consultando le varie riviste e capitolati di fornitura, si evince che nonostante il costo sia decisamente alto in particolar modo per quei tipi utilizzati per vetture di maggiore dimensione, le case produttrici forniscono una garanzia di durata che copre un gran numero di ricariche e valida fino ad 8 anni!
E dello smaltimento di queste batterie, contenenti tra l’altro minerali vari ( piombo-acido (“allagato”, ciclo profondo e VRLA ), NiCd, idruro di nichel-metallo, ioni di litio, polimero di ioni di litio e, meno comunemente, zinco-aria e ai sali fusi) ricavati spesso dal lavoro inumàno e sottopagato di bambini nelle miniere africane e asiatiche, niente da dire?
Buon giorno Maria e grazie per i Suoi commenti, tante le novità di ogni giorno sull’argomento, dalle giga factories , al recupero dei materiali impiegati, e ai nuovi componenti non cosi impattanti per tanti aspetti. Certo la transazione ecologica porterà tanti cambiamenti che certo all’inizio saranno relativamente positivi ed i vantaggi solo tra qualche anno. Si guarda anche a nuovi sistemi per l’autotrazione tra i quali l’idrogeno, come nuovo carburante, ne parleremo con il prossimo numero….
Carlo verga