ABBIAMO OSPITI/ATTUALITÀ – Breve considerazione sul baratto

Articolo di Roberto Paolo Imperiali, Autore Ospite de La Lampadina

Se noi consideriamo la quantità di “cose” per noi necessarie, possiamo fare un elenco relativamente limitato con dei valori monetari assai contenuti.
Ma se noi ci chiediamo quale sia la quantità di denaro che ci consente di essere soddisfatti, generalmente dichiariamo una quantità assai maggiore di quei valori e anzi spesso se ne vorrebbe avere sempre di più.
Cioè la valutazione di un bene astratto (il denaro) non ha un limite poiché non ha limite una quantità astratta. Sono invece le sensazioni fisiche e la loro soddisfazione che hanno un limite.
Per cui se il valore dei beni non fosse definito monetariamente, probabilmente il nostro desiderio di accrescerli si fermerebbe alla quantità di cui abbiamo bisogno, valutando invece i beni non per le soddisfazioni che ci danno, ma per il loro valore monetario, questo può crescere all’infinito, senza mai saziarci, perché il loro valore non ha riferimento alla fisicità del suo uso.
Nel caso del Baratto, invece, la valutazione avviene confrontando la funzione, la necessità o la soddisfazione di un bene con quella di un altro bene e il bisogno di cui ne abbiamo.
Il desiderio di ricchezza sarebbe quindi più limitato, i beni darebbero più soddisfazione, il lavoro sarebbe ridotto, il tempo per godere dei beni che abbiamo sarebbe maggiore, la disuguaglianza sociale sarebbe ridotta, lo scambio sarebbe un rapporto empatico, le guerre sarebbero delle piccole scaramucce, il tempo non sarebbe denaro: sarebbe per noi!

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