SCIENZE – Trasmissione del pensiero: fenomeno rispondente a precise leggi fisiche?

Articolo di Beppe Zezza

Quante volte ci sarà accaduto nella nostra vita di tutti i giorni, di imbatterci in momenti di straordinaria connessione con altri al punto da uscircene con espressioni del tipo: «Toh, ho pensato esattamente la stessa cosa!» Questi momenti in cui un pensiero, un’emozione, sembra viaggiare senza l’ausilio di parole o gesti, sembra suggerire l’esistenza di una forma di comunicazione che trascende i limiti fisici: la telepatia.
Il termine “telepatia” è una parola formata modernamente sul modello greco unendo i vocaboli greci τηλε – lontano- e πάθος, che significa sofferenza/percezione/emozione (dal verbo πασχω, soffrire/sentire/provare un dato sentimento. È un termine relativamente recente essendo stato coniato solo nel 1882 da uno studioso inglese del paranormale.
La telepatia, spesso catalogata tra le esperienze extrasensoriali, ha da sempre affascinato l’umanità. Si narra di personaggi storici, di assoluta credibilità, che avrebbero vissuto tali esperienze, lasciando testimonianze di eventi che la scienza convenzionale fatica a spiegare. Wikipedia cita oltre a San Filippo Neri e Padre Pio anche un filosofo greco Apollonio di Tiana, con questo escludendo ogni ipotesi metafisica di tipo religioso. Questi racconti, tramandati attraverso i secoli, hanno alimentato il mistero e la curiosità intorno a questo fenomeno. (Perfino mio moglie ne cita uno accaduto a suo nonno!)
Freud nel suo libro: Sogno e Telepatia ha preferito mantenere un atteggiamento di imparzialità circa la veridicità della sua esistenza.
Nel corso degli anni, numerosi sono stati i tentativi di certificare e governare la telepatia. (Non solo per il “piacere di sapere”! Pensate quale arma formidabile sarebbe in caso di conflitto armato poter trasmettere gli ordini senza il minimo rischio che vengano intercettati! Si dice che il fatto che gli inglesi abbiano decrittato il codice Enigma abbia contribuito alla sconfitta del Terzo Reich nella seconda guerra mondial). La Treccani, da parte sua, afferma:
«L’accertamento dei fenomeni telepatici è stato compiuto in guisa si può dire risolutiva, e su una scala di gran lunga più vasta in confronto a quello di qualsiasi altro fenomeno metapsichico e mette in evidenza come si possano, o secondo alcuni si “debbano”, distinguere una “telepatia vera e propria” normalmente inconsapevole e involontaria dalla “trasmissione del pensiero” indagabile con esperimenti.»
Negli anni Trenta sono stati condotti esperimenti con le carte Zener (carte da gioco con cinque simboli diversi). Per superare le obiezioni sulla possibilità che i risultati di questi esperimenti fossero influenzati da forme di comunicazione diverse dalla “trasmissione del pensiero” è stato messo a punto un protocollo standardizzato (il protocollo Ganzfeld), che prevede per il “ricevente” condizioni di deprivazione sensoriale. I risultati sono stati oggetto di dibattito e generalmente rigettati dalla comunità scientifica per la mancanza di requisiti indispensabili in ogni ricerca (la assoluta ripetitività dei test) e di una spiegazione soddisfacente che li inquadri nelle discipline conosciute.
Oggi, nuove teorie legate alla meccanica quantistica si fanno strada, proponendo spiegazioni che potrebbero gettare luce su questi affascinanti fenomeni. Alcuni scienziati ipotizzano che gli entanglement quantistici tra particelle subatomiche che testimoniano trasmissioni istantanee di informazioni a distanza possano essere alla base di una comunicazione telepatica. (Del fenomeno dello entanglement ho parlato su La Lampadina nel 2012 nell’articolo “Star Trek e il teletrasporto”).
La scienza non ha ancora fornito risposte definitive, la ricerca continua, alimentata dalla speranza di scoprire le leggi fisiche che potrebbero governare la trasmissione del pensiero (interessante questo volume: Entanglement. L’intreccio nel mondo quantistico: dalle particelle alla coscienza
Forse, un giorno, ciò che oggi consideriamo un mistero potrà rivelarsi una realtà scientificamente provata, aprendo nuovi orizzonti nella comprensione della mente umana e delle sue potenzialità. E chissà se si scoprirà che, ci giocano un ruolo la comunanza di vita o di esperienze tra i soggetti trasmittenti e riceventi, che abbiamo spesso constatato nelle nostre supposte esperienze di telepatia!
Per chi volesse approfondire la conoscenza della telepatia segnalo l’indirizzo
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