Diventerà museo la casa che Pasolini abitò con la madre vicino a Rebibbia e che descrive con queste emozionante parole: «Abitammo in una casa senza tetto e senza intonaco, una casa di poveri, all’estrema periferia, vicino a un carcere. C’era un palmo di polvere d’estate, e la palude d’inverno, ma era l’Italia, l’Italia nuda e formicolante, coi suoi ragazzi, le sue donne, i suoi odori di gelsomini e povere minestre, i tramonti sui campi dell’Aniene, i mucchi di spazzature: e, quanto a me, i miei sogni integri di poesia».
Acquistata dal produttore cinematografico Pietro Valsecchi, l’ha restaurata e donata al Comune di Roma.
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