Storie dei nostri tempi, storie di sempre…
Lo vedevo camminare, su e giù, a piccoli passi, percorsi brevi. Schiena curva, sguardo al suolo. Un’immagine di disfatta, di mancanza di gioia, di assoluta tristezza. Non conoscevo la sua età anagrafica, ma gli anni della sua anima, tanti, dolorosi. Troppe le delusioni, troppa la solitudine, troppa la mancanza di uno scopo, la mancanza di qualcosa di bello e gioioso da raggiungere. Di giorno in giorno più fitta, spessa e impenetrabile la nuvola triste che lo avvolgeva tutto.
Poi, dopo qualche tempo, al suo braccio una donna. Non giovanissima, non bella, ma con un viso illuminato, sereno. Gli parla con gentilezza e rispetto, adegua il suo passo sicuro a quello incerto di lui. Senza fretta, senza impazienza.
In un italiano stentato gli indica i gabbiani, il cielo azzurro. Per seguire il suo gesto alza la testa di nuovo finalmente.
E così piano piano la schiena curva si raddrizza. Torna a essere quell’uomo alto che era. Lo sguardo non più al suolo ma sopra le nostre teste. Il passo tornato sicuro e…sorride finalmente.
Scomparsa la nube grigia intorno a lui.
La sposerà? Ne farà un’italiana? Le lascerà la sua casa e i suoi risparmi?
E allora?
Passerà gli ultimi anni della sua vita sentendosi confortato e amato.
E per questo non c’e prezzo.
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