Credo pochi sappiano localizzare questa cittadina nella nostra penisola.
Eppure vi si trova esposta un’opera che dire straordinaria è dire poco (ma l’Italia è così: anche in località sconosciute sono esposti dei veri e propri “tesori” dell’arte).
Si tratta, in questo caso, di un trapezophoros (sostegno di mensa) in marmi policromi raffigurante due grifi che azzannano un cervo disteso. Proviene da una tomba dauna del IV secolo A.C.
La storia di questo reperto è un vero e proprio giallo nel quale agiscono scavatori clandestini, commercianti d’arte e responsabili di musei di pochi scrupoli, rivelazioni in articulo mortis, operazioni di polizia e interventi del Ministero dei Beni Culturali. L’opera è esposta insieme ad altri reperti nel “polo museale”.
Merita un viaggio in Puglia, anche fosse solo per lui.
BZ