Venerdì, 23 dicembre 2011
Ciao,
oggi la nostra Lampadina si accende su:
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issue
Ti
piacciono "i corti letterari"?
Allora
non perdere il numero 2! |
|
Eccoci qui, con
il primo numero de La Lampadina, una
newsletter un po' "sui generis"...
Il 2011 sta finendo
quasi imponendoci la sensazione che il prossimo
anno sarà tutto in salita, e noi, proprio per questo,
vogliamo ritrovarci nel 2012 con qualcosa di nuovo
e positivo, con un'iniziativa che sia stimolante
per chi ne prende parte e per coloro che ne entreranno
in contatto.
Augurando a tutti
voi un sereno "scivolamento" nel 2012, ci leggiamo
l'anno prossimo!
La
Lampadina team
|
EVENTI:
Steve McCurry
Viaggio intorno all’uomo: Steve
McCurry al Macro di Testaccio. La gente lo conosce come
“il fotografo di Sharbat Gula”, la ragazza dagli occhi verdi
che ha fotografato a Peshawar, in Pakistan nel 1984 in un campo
di rifugiati in Afganistan
Steve McCurry è un uomo semplice, non molto
alto, baffetti radi, con una calvizie incipiente e grande simpatia.
L’abbiamo incontrato casualmente il giorno dell’inaugurazione
della Sua mostra al macro. Era seduto in una poltrona mentre
discuteva di programmi con un giornalista. Gli ho fatto qualche
domanda e mi ha risposto con un grande sorriso e un autografo
su un depliant della mostra … All’uscita, nonostante fosse circondato
da una decina di persone, ho voluto ringraziarlo e mostrargli
tutta la nostra ammirazione e commozione per le foto esposte.
L’allestimento e le luci predisposte con grande maestria hanno
la capacità di comunicarti tutte le sensazioni di vivacità colore
e naturalezza e del momento esatto dello scatto.
Steve
Mc Curry è nato a Philadelfia, la sua folgorante carriera
ha inizio quando, vestito con abiti locali attraversa il confine
pakistano ed entra nel territorio afgano controllato dai ribelli
prima dell’invasione russa. Riesce a fuggire nascondendo i rullini
con le sue foto, cuciti dentro i vestiti e consegnando così
le prime immagini di quanto stava succedendo nel paese.
Il viaggio intorno all’uomo è una sintesi di
quanto succede intorno a noi attraverso gli scatti di uno dei
più grandi fotografi viventi. Ritroviamo immagini dall’Italia,
(Enna, Venezia, Roma) e quanto documentato in molti luoghi del
mondo, tra cui Jugoslavia, Beirut, Cambogia, Filippine e Afghanistan.
Il National Geographic Magazine ha pubblicato suoi ampi reportage
effettuati in diverse parti del mondo, come Birmania e Tibet
e ampi servizi sui più grandi avvenimenti degli ultimi tempi
come, ad esempio, la Guerra del Golfo. E' una mostra da vedere,
anche per la genialità del suo allestimento, le luci e il luogo
di grande fascino qual è oggi l’ex mattatoio.
Carlo Verga
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LETTERATURA:
Charles de Brosses
Una vivace descrizione di Roma, quale era tre secoli fa,
si trova nelle lettere scritte agli amici dal francese Charles
de Brosses, che visitò l’Italia fra il 1739 e il 1740. Ecco
ad esempio una parte del commento introduttivo
i |
“Per dirvi in una parola il mio pensiero su
Roma, essa è, dal punto di vista estetico, non solo la più bella
città del mondo, ma lo è senza possibilità di paragone con qualunque
altra, compresa Parigi.
Il governo è peggiore del peggiore che possa
immaginarsi. Immaginatevi cosa può essere un popolo un quarto
del quale è formato da preti, un quarto da statue, un quarto
da gente che non lavora quasi mai e un quarto da gente che non
fa assolutamente nulla; dove non c’è agricoltura, non commercio,
non fabbriche; dove la vita trascorre fra i cardinali nel cerimoniale,
a fare eminenti coglionerie; dove tutto il denaro necessario
ai bisogni della vita proviene solo da paesi esteri e dove ad
ogni successione si vedono arrivare ladri freschi, i quali prendono
il posto di quelli che non hanno più bisogno di arraffare.
Vi sto dicendo un gran male di una terra che,
ciò nonostante, è piacevolissima per gli stranieri, non solo
per i motivi di curiosità, ma per l’estrema libertà che vi regna,
per la cortesia degli abitanti, tutti dotati in genere, se non
di gentilezza, almeno di affabilità; generosi ed accoglienti
più che in altro luogo d’Italia”.
(sintesi da Charles de Brosses, Lettres
familières sur l’Italie, trad. it. Viaggio in Italia, Laterza,
Bari 1973)
Lorenzo Bartolini Salimbeni
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TECNOLOGIA:
le mille bolle blu
Nuove idee per sfruttare l'energia solare: le MSC
. |
Questa notizia è apparsa solo in siti specializzati,
forse ne avete già sentito parlare ma forse no e allora la inseriamo
in questa nostra newsletter! Si tratta delle MSC “marine
solar cells”. Guardatele, sembrano bolle blu, e galleggiano
in mare: ma non sono boe, sono “pannelli solari “!
Progettati dal designer britannico
Phil
Pauley, al momento sono solo un concetto, ma promettono
di fornire una soluzione per la crisi energetica che potrebbe
intensificarsi nei prossimi anni. La richiesta globale di energia
cresce (paesi molto popolosi come la Cina e l’India si industrializzano
e richiedono sempre più energia), la disponibilità dei combustibili
fossili diminuisce e il loro costo cresce e l’energia nucleare
è rifiutata dalle popolazioni che ne temono gli effetti potenzialmente
devastanti.
Sono le MSC una risposta possibile?
Grazie all’originale forma a guscio, le MSC vengono attivate
non solo dai raggi solari diretti ma anche da quelli riflessi
dall’acqua, con un 20 per cento di energia in più rispetto ai
pannelli terrestri. Inoltre, una sorta di pompa idraulica realizzata
tra corpo e cap potrebbe sfruttare i movimenti
delle onde.
Legate tra loro a blocchi, le
Marine Solar Cells si presenterebbero come delle vere
e proprie centrali galleggianti; installate in alto mare non
sottrarrebbero terreno alla produzione di alimenti.
Quali le incognite? La prima è
l'effettiva realizzabilità: non è mai semplice passare dall'idea
al progetto esecutivo.
La seconda è il costo di installazione
– è vero che il sole elargisce la sua energia gratuitamente
ma quali sono gli investimenti necessari perché il contributo
di questa forma di produzione di energia abbia un qualche impatto
significativo?
Se l’idea è buona ne risentiremo
parlare, altrimenti sarà come uno dei tanti progetti fantasiosi
che catturano l’attenzione per qualche tempo e poi finiscono
tra le curiosità.
Giuseppe Zezza
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ARTE
CONTEMPORANEA: La biennale di Istanbul
A Costantinopoli si è appena
conclusa la 12esima Biennale, foto e commenti di un'attenta
visitatrice...
Sono
stata a Istanbul recentemente, non per turismo come si è abituati
a pensare quando si parla di Costantinopoli, ma per un bagno
di arte contemporanea, approfittando delle ultime battute della
12esima Biennale che chiudeva il 13 novembre di quest’anno.
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Curata
dall'italiano Adriano Pedrosa e dal costaricano Jens Hoffmann,
aveva come titolo “Untitled” ispirandosi all’opera dell’artista
cubano Felix Gonzales-Torres (1957–1996). Untitled
è, infatti, il titolo che l’artista dava alla maggior parte
dei suoi lavori minimalisti, concettuali, legati a una forma
estetica ma esplicitamente politica. La Biennale turca includeva
cinque mostre collettive tematiche (Ross, Abstraction, History,
Death by Gun e Passport), e cinquanta mostre personali.
La rassegna si svolgeva in due grandi depositi industriali sul
Bosforo a pochi metri dall’Istanbul Modern Museum. Molto valide
le selezioni delle opere, con un eccellente allestimento pulito
e arioso e con artisti di varie generazioni, non tutti noti,
con prevalenza di sudamericani e mediorientali. Le opere erano,
come si può pensare, cariche di provocazioni politiche e sociali
ma molto attente all’aspetto formale.
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Un giapponese, Ruye Nishizawa,
cofondatore con Kazuyo Sejima dello studio SANAA, è l’autore
dell’indovinatissimo allestimento che, dividendo gli spazi con
dei simil-container, è riuscito perfettamente a delineare i
percorsi da seguire e dare alle opere un equilibrato spazio
espositivo.
E'
insolito pensare a Istanbul come una culla dell’arte del ventunesimo
secolo, ma l'interesse per l'arte contemporanea da parte dei
collezionisti locali è piuttosto recente. Quest’interesse
è iniziato meno di dieci anni fa e i compratori stanno aumentando
sempre di più, alcuni per passione, altri per investimento.
Gli enormi fondi destinati all'arte contemporanea, in questa
città, provengono non dallo stato ma da grandi famiglie private
che si dimostrano seri e selettivi collezionisti. In questa
viva atmosfera culturale, si contano sempre più numerose gallerie
che troviamo spesso presenti anche nelle grandi fiere internazionali.
Marguerite de Merode
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VIAGGI:
il Grand Tour
Potremmo definirlo un
movimento di opinione che portava i giovani
aristocratici europei a migliorare e maturare una profonda conoscenza
di arte e cultura continentale
Il
termine Grand
Tour appare per la prima volta nel 1670 all’interno
del Voyage of Italy, or a complete Journey through Italy
dell’inglese Richard Lassels ma gli inizi sono sporadicamente
rintracciabili già nel XVI° sec. nei viaggi di Montaigne.
Il viaggio poteva durare
da pochi mesi a qualche anno. Si viaggiava dalla Francia all'Italia
alla Grecia e i giovani imparavano a conoscere la politica,
la cultura, l'arte e le antiche civiltà dei paesi europei. Nelle
loro visite spesso si soffermavano ad acquistare qualche pezzo
importante o decidevano di frequentare particolari scuole di
pittura o scultura presenti in ciascuna città. L'Italia con
la sua eredità della Roma antica, con i suoi monumenti, divenne
uno dei luoghi più popolari da visitare. Inoltre,
nel 1738 e 1748 gli archeologi avevano riportato alla luce Pompei
ed Ercolano,
veri e propri musei all’aria aperta che
attraevano studiosi e curiosi da tutto il mondo come il tedesco
Winckelmann, il quale descriverà all’Europa intera le nuove
scoperte (1756), invogliando altri viaggiatori a mettersi in
viaggio verso il sud della penisola.
Una tappa importante
del viaggio era, durante un soggiorno prolungato a Roma, la
realizzazione d'un ritratto da parte di uno dei pittori più
in vista al momento o il solo acquisto di vedute del paesaggio
italiano. Erano numerosi i pittori stranieri che vivevano a
Roma, tra cui gli allievi dell’Accademia di Francia e che grazie
alla vendita delle loro opere e offrendo i loro servizi come
guide, potevano pagarsi un prolungato soggiorno in questa città.
Con l'affermarsi di questa moda, anche
le giovani donne seguirono le orme degli uomini, spesso in compagnia
della zia nubile in qualità di chaperon.
Fu
questo un periodo in cui il viaggio acquistò valore per le sue
intrinseche proprietà. Si propose come unico e solo fine, in
nome di una curiosità più audace, in nome del sapere e della
conoscenza da un lato e del piacere dell'evasione, del puro
divertimento dall'altro.
Chi trasformò la nozione di Grand
Tour in viaggio organizzato fu Thomas Cook, che, complice la
viabilità ferroviaria e poi il volo, è il primo a proporre viaggi
che se pur di massa sono ideati in base alle esigenze di ciascuno
verso la cultura, il divertimento o altro. La filosofia turistica
viene impartita e diretta ad un pubblico accresciuto e massificato,
è certo più accessibile e rudimentale di quella maggiormente
consapevole e pretenziosa dei secoli precedenti quando i viaggiatori
solcavano le strade a cavallo o a bordo di carrozze.
Il viaggiare di oggi possiede
un carattere più svincolato e l’obiettivo è di vedere tutto
e dissertare su tutto, in altri termini una curiosità profonda
su quanto ci circonda.
E per finire…interessanti sono
e i commenti che faceva Joseph
Addison (fine Ottocento) al ritorno dai suoi viaggi in Italia.
"L’Italia è il più eccentrico
e variegato museo di forme politiche esistenti al mondo, da
luogo propizio per il collezionismo, alla cura della malinconia,
autentico “mal du siecle”, all’amore per l’arte (musica teatro
pittura scultura) fino alla semplice questione di moda."
Giancarlo Puddu
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FINANZA:
COLLOQUIO TRA MADRE E FIGLIO
Un ipotetico colloquio tra mamma e figlio direttore
di banca. L’argomento? Le obbligazioni
Mamma - Ciao Lorenzo
Lorenzo - Ciao mamma, come va?
M - Direi bene Lorenzo, a parte la confusione del momento. A
questo proposito, Lorenzo, mi puoi spiegare cosa succede in
questo mondo della finanza. Tu sai che ho perso dei soldi con
quel finanziere spregiudicato… sì, lo chiamano il “Madoff dei
Parioli…”. Insomma vorrei avere qualche chiarimento da te per
una scelta più attenta, mi spieghi qualcosa sul mondo delle
obbligazioni, oggi al centro di tante discussioni? Cosa sono
e cosa significano le varie sigle, parole per me nuove, che
vengono oggi usate correntemente?
|
L - Mamma, tu hai sempre preferito
le obbligazioni (bonds, bunds) cioè quei prestiti che lo Stato
chiede ai cittadini per rifinanziare i propri debiti o le aziende
per i nuovi investimenti etc… Prestiti che poi verranno restituiti
dopo un certo numero di anni. Il vantaggio, fino ad oggi, è
che sapevi quanto ti sarebbe stato restituito ed inoltre ricevevi
il pagamento delle cedole annuali (interessi)
In Europa, in principal modo, i prestiti governativi (obbligazioni)
sono stati sempre un investimento sicuro… Recentemente tuttavia,
e in occasione della situazione greca, le banche francesi e
tedesche, che avevano prestato molto denaro alla Grecia, hanno
difficoltà a rientrare dei propri investimenti per la situazione
disastrosa in cui si trova il Paese.
Tutto questo, ha innestato una
fortissima speculazione, prima sulla Grecia stessa, poi su Portogallo,
Spagna, Italia, e su molti altri Paesi con debiti molto alti
(inizialmente denominati Pigs: Portogallo, Irlanda, Grecia,
Spagna, poi con l’Italia Piigs); recentemente si sono aggiunti
alla lista la Francia e qualche altro Paese
M - Cosa potrebbe succedere in
momenti come l’attuale?
L - Un Paese o un’azienda, non potendo pagare i propri debiti,
va in default, è insolvente come è successo all’Argentina qualche
tempo fa, e quindi gli investitori si troverebbero nella condizione
di perdere una forte percentuale della somma investita se non
tutto... L’Europa non dovrebbe arrivare a questo, c’è un fondo
salva-stati l’EFSF(European financial stability facility), e
la Banca Centrale che interverrebbero, anche molto drasticamente,
comprando obbligazione degli Stati in sofferenza. Già questo
avviene, in maniera blanda per calmiera i tassi di interesse.
M - Ma l’euro?
L - Sì, potrebbe risentirne, perdere
il proprio valore o anche cessare di essere una moneta di riferimento.
C'è una forte speculazione al momento, la speculazione è una
grande manipolatrice di situazioni, e con l'euro ha molto a
che fare... Problemi troppo grandi per vederli ora…
Warren Buffet, grandissimo speculatore,
banchiere, etc … parlando delle situazioni finanziarie dice
sempre: “Compro quando c’è grande paura, vendo quando c’è grande
euforia.“ E questo la dice lunga..
Ma torniamo a noi: gli Stati ed anche le Aziende, cercano di
tagliare per quanto possibile costi, sprechi e quant’altro ma
nel contempo, devono anche rimborsare i prestiti concessi anni
addietro e finanziare nuovi programmi: per questo motivo emettono
nuove obbligazioni. Ma denaro ne circola poco, chi ne ha la
disponibilità in questo momento se la tiene ben stretta, la
conseguenza è che lo Stato e le aziende, in una situazione di
possibile rischio e di necessità, sono costrette a pagare dei
tassi ben più alti del normale.
Oggi troviamo in Italia obbligazioni che rendono fino al 7 per
cento perche l’Italia è a rischio; in Grecia o altri paesi i
rendimenti sono ancora più alti… La Germania e le sue aziende,
le cui economie sono stabili, possono chiedere denaro riconoscendo
all’investitore solo l’1-2 per cento (lo spread, quindi, è la
differenza tra il tasso vigente in Germania e quello di altri
paesi europei - quando si parla di “spread = 500 punti base”,
significa che il differenziale dei tassi, tra Germania e Italia,
è di un centesimo di 500 quindi del 5 per cento).
Mamma, vedi tu… Io darei fiducia all’Italia, per le sue aziende
grandi e piccole e molte leader nel mondo nei settori più disparati,
e per il suo avanzo primario (differenza tre entrate e spese
dello Stato ) etc …
Un bacio mamma, se vuoi la prossima
volta parliamo anche di altri investimenti, azioni, ETF, immobili
etc...
Ci sentiamo tra qualche giorno.
Carlo Verga
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CULTURA:
Cézanne a Parigi
Anche
quest’anno Parigi rende omaggio ad un impressionista e quest’anno
sarà CÉZANNE (1839 – 1906). La mostra si tiene al “Musée
du Luxembourg” e si intitola: “Cézanne e Parigi”
, fino al 26 febbraio 2012.
Cézanne vive in Provenza, è un
provinciale e sollecitato dal suo amico Emile Zola, comprende
che per imparare, incontrare i pittori del suo tempo, conoscere
i mercanti d’arte, deve andare a Parigi.
I pittori impressionisti seguivano
l’idea di Baudelaire per cui il pittore della modernità dipinge
soggetti moderni e la modernità è nella capitale. E’ a Parigi
che si fa la pittura. Cézanne sarà affascinato e al tempo stesso
disorientato dai piaceri della città e questo suo turbamento
si riconoscerà nei suoi soggetti. Frequenterà Pissarro, Monet,
Renoir che lo considereranno un precursore, un uomo che vede
più lontano di loro.
Il successo folgorante arriverà
all’esposizione del 1890, organizzata da Zola.
Dal 1895, le sue mostre si susseguono
fino alla sua consacrazione al Salone d’autunno del 1904: Il
suo mercante d’arte Ambroise Vollard e suo figlio Paul badano
ai suoi interessi. Tra il 1888 e il 1906, anno della sua morte,
dalla Provenza torna spesso nei dintorni di Parigi fuggendo
la mondanità: “solo la pittura conta, è il meglio della vita".
Nella mostra vi sono diversi quadri
che rappresentano nature morte o tavole apparecchiate, con le
famose mele di Cézanne. Una mela, così come il corpo umano,
si presta alla ricerca dello spazio e del volume, al rapporto
tra forme e colori. Woody Allen ha detto che la vita merita
di essere vissuta almeno per due motivi: il primo motivo, è
il secondo movimento della Jupiter ed il secondo motivo sono
le mele e le pere di Cézanne.
La mostra propone 80 opere. Il
Musée du Luxembourg, allestisce sempre esposizioni non troppo
vaste ma di gran qualità. Le opere provengono da tutta Europa
e da Los Angeles, Osaka, San Pietroburgo, New-York, Philadelphia
e sono quindi opere che non sarà così facile rivedere.
Alberghi consigliati nel VI arrondissement: Hotel
La Perle Hotel
Verneuil Hotel
de l'Abbaye
Carlotta Staderini Chiatante
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COSTUME:
NPGM - NON PIU' GIOVANI MOTORIZZATE
Una
nuova categoria, nata recentemente per avere mobilità in città,
soprattutto al centro.
Si riconoscono ad occhio. Lato
B a volte un po' poderoso, braccia attaccate spasmodicamente
ai manubri, non con la sciolta noncuranza dei T.G. (TUTTORA
GIOVANI). Cavalcano spesso motorini che avrebbero diritto alla
loro stessa sigla, essendo molto prossimi alla rottamazione,
o almeno avendone assunto l'aspetto per frequenti incidenti
di percorso. Spesso aggrappato alla loro vita (non più ahimè
sottile), come un piccolo koala, un nipotino perplesso, a volte
preoccupatissimo, spesso terrorizzato.
Dai caschi escono capelli un po’
grigiastri, da quelli degli uomini non esce più a volte nemmeno
un capello. Ai semafori, che di colpo diventano verdi, non scattano
all’unisono come l’orda che le circonda: si sente invece una
frizione che slitta con gran rumore e si osserva un lento incedere
da equilibrio instabile mentre tutto intorno le macchine suonano
impazienti; i motorini dei T.G. le sfiorano velocissimi e irrispettosi,
rischiando di farle piombare a capofitto per terra, e gli
autobus le tampinano, impazienti, da vicino.
Se ognuna di loro girasse in auto
il traffico sarebbe , se possibile, peggiore. Per cui riconoscetele,
amatele, abbiate pazienza. Anzi, riconosceteCI, amateCI e continuate
ad avere pazienza.
Lalli Theodoli
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